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Hei yanquan (I don’t want to sleep alone) di Tsai Ming-Liang |
AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 16-09-2008 16:44 |
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Si sono da poco dissolti gli ultimi fotogrammi di questa superba opera cinematografica - più che papabile per il Leone d'Oro in questo 63. festival cinematografico di Venezia, tra l'entusiasmo del pubblico che ha riservato un lungo e caloroso applauso al regista taiwanese presente in una gremita, sorpresa e commossa Sala Grande.
L'EVENTO!
“Sensazionismo” dell’immagine contro la “dittatura” della parola, della letteratura, della musica, di ogni altro elemento che possa tradire un’istanza/esigenza di spettacolo convenzionale. Echi del cinema di J. Ozu. Inquadrature fisse prive di gravità temporale e spaziale. Rari i movimenti di macchina. L'immagine, privata dei dialoghi, 'purificata', dunque dotata di una sua propria autonomia figurativa, si situa tra la “camera” e l'occhio dello spettatore rapito da tale prodigio. Piani di ripresa medi e lunghi, esclusi il primo e primissimo piano. Quadri di pura fotogenia statica che nell’apparente fissità sono energia in movimento, fiume magmatico che scaturisce dal ventre primordiale della terra e s’incanala nei solchi mentali del grande “artigiano” che ne raggela, forgia e organizza, pur senza porvi limiti, nè snaturarne il carattere, l’incontrollabile potenziale grezzo/poetico. Squarci di vita fissati con trasfigurante realismo. Sguardi interiorizzanti e riflettenti l’”invisibile” presenza di suoni, luci, ombre, rumori, parole. La partita si gioca nel profondo della psiche, dove nascono i sogni, nei meandri della mente, delle “memorie”, della coscienza. Una lezione di “cinema pitagorico”. Geometrica perfezione. Non una semplice visione, la pellicola di Tsai Ming-Liang è un’Esperienza. Folgorante. Epocale. Umana. Religiosa. Raramente è dato abbandonarsi, nell'attuale cinema, in una fotografia che non sia mero “scatto”, colorismo, orpello, e che abbia invece una densità cromatica così “vera”, equilibrata, dolente e profonda. Cinema antinarrativo. Arte del dettaglio che racchiude l’”interezza”. Impossibile trovare le parole adatte per descrivere un allestimento così visionario, astratto e concreto, “formalista” ed aperto a cento micro-“rivoluzioni” epidermiche e sotterranee, allorché il piano del visibile (apparente e sostanziale) è franto da una miriade di sotto-'figure', le quali, pur “imitando” la tradizione, restano progetto del superamento, originale, avanzato, increato.
E’ il primato/trionfo dell’immagine sulla parola. Immagine che cerca la (giusta) strada per ri-conquistare il trono del cinema. HEI YANQUAN è un’opera “liquida”, (in)corporea, carnale, degli odori e umori fisici. Si nutre di contatti fisici. Mostra mani che si tendono versi corpi, che accarezzano, massaggiano, leniscono la nuda carne: lo stesso corpo erotico-mistico del cinema dei mille coma, dei mille tentativi di ri-animazione. Mani strumenti dello spirito. Semplicemente mirabile (un morso di poesia che lascia il segno) il quadro finale, acquatico-placentare (IL FIUME), che si spegne sulle note 'fuoricampo' (tutti gli “inserti” musicali di questo film lo sono) di “Luci della ribalta” di C. Chaplin. Un film sonoro viene dunque citato in quest'opera che contiene una vibrante e vitale 'nostalgia' del cinema muto, una geniale allusione alla mordace ambiguità wylderiana di “Sunset Boulevard”.
Scontato, forse banale, pur tuttavia, in ultimo, vogliamo ugualmente dirlo come nel sottotesto filmico vi sia (prepotente suggestione che si fa strada nella mente di chi scrive), una metafora della vita. In un mondo velocizzato dalle tecnologie, dagli strumenti della comunicazione immediata, che abbattono i muri dello spazio e del tempo, in “tempo reale”, l’umanità ha sempre più bisogno, forse come non mai, di tornare a toccare, annusare, curare se stessa, 'a tempo giusto'. THE HOLE.
Capolavoro assoluto!
Scritta a Venezia63. il 4 settembre 2006
Pubblicato qui
Ad oggi, a due anni di distanza, questo capolavoro spirituale non è ancora uscito nelle sale italiane... Scandaloso.
Me ne fotto, lo voglio ugualmente segnalare.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 16-09-2008 alle 16:45 ] |
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HistoryX
Reg.: 26 Set 2005 Messaggi: 4234 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 16-09-2008 18:51 |
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Vediamo se si può recuperare...
_________________ [ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ] |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 16-09-2008 20:47 |
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spero che non abbia niente a che vedere con il Il gusto dell'anguria
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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HistoryX
Reg.: 26 Set 2005 Messaggi: 4234 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 16-09-2008 22:06 |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 16-09-2008 22:42 |
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quote: In data 2008-09-16 20:47, Tenenbaum scrive:
spero che non abbia niente a che vedere con il Il gusto dell'anguria
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Niente a che vedere, a parte ovviamente alcune assonanze stilistiche dato che si tratta dello stesso autore, e se anche avesse a che vedere con Il gusto dell'anguria?
Questo film è sicuramente l'evoluzione di uno straordinario regista - a mio avviso tra i primi, tra i più innovativi e poetici, per stile e contenuti, dell'attuale panorama cinematografico mondiale - il cui valore è racchiuso e misurabile in film quali, tra quelli usciti (si fa per dire) in Italia, Il Fiume, The Hole, Che ora è laggiù, compreso Il gusto dell'anguria.
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 16-09-2008 alle 22:43 ] |
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kagemusha
Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 17-09-2008 00:06 |
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cristo...magari fosse come il gusto dell'anguria
veramente un filmone quello |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 17-09-2008 00:17 |
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Se è possibile formulare un paragone frettoloso, è anche migliore.
Hei yanquan è un film da vedere (possibilmente) sul grande schermo, rinnovando la liturgia del buio.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 17-09-2008 12:05 |
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quote: In data 2008-09-17 00:06, kagemusha scrive:
cristo...magari fosse come il gusto dell'anguria
veramente un filmone quello
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sì, mi ricordo un tuo parere entusiasta
per me non è stata la stessa cosa ...
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 17-09-2008 15:24 |
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Una tragedia, non ci dormirò stanotte. |
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HistoryX
Reg.: 26 Set 2005 Messaggi: 4234 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 17-09-2008 16:31 |
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Che poi alla fine il gusto dell'anguria non era nemmeno da buttare via, dovrei rivederlo. |
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